Una situazione focosa

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    Mi scappò un sonoro sbadiglio. Stavo guardando il cielo stellato sopra il tetto di camera mia, come ormai ero abituata a fare da un paio di settimane. I giorni continuavano a scorrere come la sabbia tra le dita e io non mi sentivo affatto pronta a prendere in mano il mio destino. Da giorni non riuscivo più a concentrarmi su nulla e la situazione non faceva altro che peggiorare. D'altronde, non potevo nemmeno farmene una colpa, il mio piano era così rischioso che il minimo imprevisto avrebbe potuto togliermi la vita.

    Eppure... devono pagare... devo mandarli da voi...

    Ero stanca persino di pensare, in momenti come quelli volevo soltanto lasciarmi andare e comportarmi come un'animale, trasportata dagli istinti e frenata dal dolore. Risi al mio strano desiderio.

    Come se questo fosse possibile.

    Continuai a sbadigliare. Non potei fare a meno di chiedermi se quelli fossero gli ultimi giorni rimasti all'accademia più prestigiosa al mondo. D'altronde, l'omicidio è un grave reato e si viene odiati fino alla morte per aver fatto ciò... certo, se si viene scoperti. Era strano che quei due non erano ancora stati portati alla giustizia riguardo i loro numerosi atti di spietata tirannia... che le autorità d'Omega fossero completamente cieche o peggio ancora, corrotte? Mi faceva bollire il sangue il fatto che qualcuno, pur di portare qualche spicciolo in più a casa era capace di ignorare tanta sofferenza. Sospirai.

    Mal dovesse andare, posso sempre usare il terreno in mio favore... non sono nemmeno convinta di potermi fidare del consiglio di mio padre... d'altronde, al tempo ho tradito anche loro... sicuramente non mi reputeranno degna e cercheranno di strapparmi il trono da sotto il naso. Non sono più la stessa sciocca di quattro anni fa, so cogliere questi piccoli dettagli...

    Ero angosciata da questo punto di vista, non potevo vedere nient'altro che nemici e potenziali nemici attorno a me. Mi sentivo sola e abbandonata. Recentemente rimasta orfana, non avevo più nessuno a cui potessi veramente aggrapparmi e i miei sentimenti continuavano ad essere seppelliti ad oltranza, in attesa della loro occasione per farsi strada e scoppiare come dei fuochi d'artificio.

    Sto per esplodere... chissà cosa ne sarà di me.

    Pensieri di questo genere mi assillarono tutta la notte, alla fine ero riuscita a dormire un'ora soltanto. Mi trovavo ancora sul tetto, dunque decisi di scendere e di prepararmi per una nuova e noiosa giornata. Mi feci strada verso il bagno dove feci la mia solita routine doccia-pettinata e misi su l'uniforme. Vidi una lettera sotto l'uscio della porta e fu allora che mi ricordai che quel giorno saremmo stati in missione a Shavaldon, la foresta incenerita. Mi cambiai velocemente in abbigliamenti "da battaglia" ed uscì. Non avevo una bella cera, mi chiesi cosa gli altri stessero pensando di me alla mia vista. Avevo delle severe occhiaie, ero visibilmente indolenzita e mi ero persino pettinata di fretta, insomma, non ero me stessa. Infatti, non passai nemmeno per la mensa per far colazione, da giorni non feci altro che mangiare qualche frutto quì e là, assolutamente non sufficiente per me in ogni caso. Fui la prima ad arrivare in classe, dove ci saremmo dovuti incontrare questa volta per essere informati dei dettagli della missione. Silenziosamente mi andai a sedere al mio posto e, con una postura quanto più adeguata ad una nobile in armatura cercai di nascondere le mie evidenti debolezze.


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    Mi svegliai, come ogni solita mattina mi trovai per terra, con la coperta che mi attorcigliava completamente, ero avvolto in essa e la posizione più scomoda possibile era giunta proprio quel giorno a dirmi "Hey, inizierai male la giornata, perciò buona fortuna, può solo andarti meglio", dopo qualche minuto tentando di liberarmi dalle grinfie di quella morsa letale della mia coperta riuscii a rialzarmi e stiracchiarmi, grattandomi il capo guardai attorno a me, sembrava che oggi avessi degli impegni, e ovviamente sia Ryu che Jason non si sarebbero uniti a quest'ultimi, sbuffai tra me e me pensando alla loro poca presenza, ciò nonostante, potevo confidare nella compagnia di Mei, che anche se aveva il suo solito modo di fare particolare, nell'ultimo periodo, avendo legato molto, mi ritrovai un alleato senza dubbio forte e di buona compagnia.
    Una volta essermi composto per bene, osservai il libretto, su cui nell'ultimo periodo scrivevo qualsiasi cosa in modo da non dimenticarmene, con il lavoro dall'uomo che somigliava a Stain e la scuola il mio tempo libero non è moltissimo, ma la cosa non mi sarebbe di certo dispiaciuta, aver molte cose da fare mi permetteva di esser sempre sveglio e nonostante non volessi utilizzare troppe energie, il tempo per riposare non mi mancava.

    E così oggi dovremmo prepararci per una missione a Shavaldon? Non mi piacciono troppo i posti caldi ad esser sincero, per quanto possa sembrare non sono affatto il tipo che metterebbe la mano sul fuoco, comunque sia non posso dire di odiarlo e tanto meno tirarmi indietro.

    E così, incamminandomi verso il bagno mi tuffai nella vasca, ancora vuota e nel aprii il rubinetto, lasciando passare l'acqua gelida su tutto il mio corpo, rannicchiato in quella vasca mi iniziai a scuotere, per poi uscire, e sì, ero ancora vestito se qualcuno dovesse chiederselo. Improvvisamente alzai la mia temperatura corporea sfruttando la mia magia, lasciando evaporare tutta quell'acqua che mi faceva sentire uno straccio bagnato, successivamente mi lavai i denti e legai i capelli con quel nodo vecchio di anni ed anni, terminata la mia solita routine, mi incamminai verso l'armadio di Ryu e presi i miei indumenti per l'occasione, comprese le ciabatte che avevo comprato da non molto, successivamente aprii la porta e scesi le scale, dirigendomi verso l'uscita e una volta giunto lì, nella mia scuola, non guardai nemmeno le indicazioni ed entrai in classe, ormai avevo memorizzato la posizione e la mappa della scuola, fortunatamente, per quanto fossi privo di molte cose riguardanti il mio cervello, la memoria non era di certo qualcosa che mi mancava, l'unica cosa che non ricordavo in quel momento, una volta entrato, era proprio la faccia di Mei, non mi sembrava così... spenta? Mi avvicinai, sedendomi davanti a lei e mettendomi all'incontrario della sedia in modo da poggiare le braccia allo schiena guardandola per bene, inclinando leggermente il capo le chiesi con tono interrogativo.

    Inutile chiederti se va tutto bene, si nota che hai una brutta cera, ma si può sapere perché sei conciata così? Dovresti saperlo meglio di tutti che la mente dev'essere fresca e reattiva, a vederti così non mi sembri molto diversa da una mosca assonnata, sei sicura di voler venire in missione? Son certo che non ti frusteranno a morte se salti un giorno, basta vedere come Ryu e Jason se la passano pur non venendo da molto, forse troppo tempo, comunque buongiorno, eheh.

    E successivamente rimasi in attesa di una sua reazione, sperando non fosse concretamente morta.


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    La luce filtrava dalla finestra, dando un'illuminazione non troppo forte alla stanza. Aprii lentamente gli occhi e solo quando sentii un leggero dolore al collo mi ricordai di essermi addormentata sulla scrivania. Nonostante ciò avevo dormito molto bene. Mi alzai dalla sedia, guardandomi allo specchio notai che i miei capelli si erano allungati parecchio, soprattutto il ciuffo che ormai iniziava a dare fastidio. Dopo aver fatto una doccia, prima di mettermi l'uniforme per le missioni, mi misi seduta davanti allo specchio accorciando il mio ciuffo rosa, l'avevo sempre fatto da sola per cui non riscontrai problemi. una missione in un posto caldo, mi chiedo come potrei sfruttare al meglio i miei poteri o se semplicemente dovrei prendere un'arma da qualche parte sospirai e mi legai i capelli con la solita coda che ormai superava il punto in cui si trovava la mia cicatrice. Raccolsi i capelli e li buttai, misi un po' in ordine e dopo aver accostato leggermente la finestra uscii dalla stanza. Mentre mi avviavo verso la classe pensai a quanto mi mancava il non fare quasi niente tutto il giorno. se ci fossero delle armi a disposizione per le missioni sarebbe utile, chissà... iniziai a ripensare a quando mi allenavo nel giardino di casa, quello che ci facevano fare a scuola era il triplo più difficile, eppure tutti nella mia classe erano così bravi mi chiedo se un giorno arriverò al loro livello. Arrivai in classe e trovai Mei seduta e Doc che le parlava. Mei aveva una pessima c'era ma siccome stava già parlando ero piuttosto esitante sull'andare lì e chiederle che fosse successo, non mi piaceva intromettermi nelle conversazioni degli altri. Mi limitai a sedermi e smettere di osservali, è maleducazione fissare dopotutto. Appoggiai il gomito sul banco sostenendo la mia testa sulla mano, in attesa che arrivasse qualcuno o che partissimo per la missione. Tornando a pensare al mio potere, ero a conoscenza che ci fossero alcuni tipi di vetro resistenti al fuoco, ma non sapevo se il mio vetro potesse mutare, ne dubitavo molto e comunque era qualcosa che richiedeva molto tempo e allenamento oltre che concentrazione, cose che in una missione che si sarebbe dovuta svolgere di lì a poco erano abbastanza difficili da fare. Forse qualcosa di appuntito o scagliato molto velocemente potrebbe ferire l'avversario senza esplodere o sciogliersi per la temperatura. Osservai le altre due persone presenti nella stanza, erano entrambi molto forti, ero abbastanza curiosa di come avrebbero usato il loro potere in questa missione. Usare il fuoco sembrava bellissimo quanto difficile per questo mi incuriosiva.
     
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    Poco dopo il mio arrivo giunsero anche il resto dei miei compagni che si erano offerti a prendere parte alla missione. Tra questi v'era Doc, che alla mia vista si sedette di fronte a me visibilmente preoccupato.

    Inutile chiederti se va tutto bene, si nota che hai una brutta cera, ma si può sapere perché sei conciata così? Dovresti saperlo meglio di tutti che la mente dev'essere fresca e reattiva, a vederti così non mi sembri molto diversa da una mosca assonnata, sei sicura di voler venire in missione? Son certo che non ti frusteranno a morte se salti un giorno, basta vedere come Ryu e Jason se la passano pur non venendo da molto, forse troppo tempo, comunque buongiorno, eheh.

    Ci misi un po' per rispondere, non perché stessi pensando a qualcosa in particolare, semplicemente persino creare frasi era difficile.

    Questo periodo sto venendo sopraffatta dal lavoro e non riesco più a dormire bene... il fatto di dover partecipare anche alle lezioni, esercitazioni e missioni non mi aiuta.

    Feci un momento di pausa, dopodiché continuai. Avevo la voce rauca e dava chiari segnali di esaurimento.

    Forse l'accademia non mi frusterà per la mancanza, ma guarda fin dove siamo arrivati noi, che ci offriamo volontari ogni volta... e guarda invece gli altri... specialmente il principe, non penso di averlo più rivisto dalla gita a Marinium... Perciò non posso permettermi di essere una semplice spettatrice e guardare gli altri fare progressi.

    Non che importi più, capirai a breve...

    Aggiunsi sottovoce, come per parlare a me stessa.

    Ovviamente gli avevo concesso solamente una parte della vera storia. Ero veramente sopraffatta dal lavoro, la cosa che non poteva essere detta nella cinta dell'accademia era che stavo volontariamente vendendo ogni mio secondo di tempo libero per soldi in più. Lo scopo di questo denaro? Sicuramente gli sarebbe tornato assai chiaro dopo che avrà udito delle mie azioni una volta compiuto il piano.

    Rivolsi uno sguardo anche a Mitsuba, che nel frattempo era anch'essa arrivata e ci stava osservando da lontano. Persino lei era messa molto meglio della sottoscritta. Ora che ci pensavo, era la seconda più attiva compagna, si vedeva avesse molta più motivazione del resto. Le feci un cenno di saluto per poi ritornare a guardare Doc.

    In ogni caso, mi limiterò a farvi da supporto...

    Affermai per poi soffocare uno sbadiglio e lasciarmi sorreggere dallo schienale della sedia. Un po' di tempo dopo arrivò anche una nostra collega delle classi superiori che ci impartì un modulo dove veniva spiegato brevemente il nostro obbiettivo e che avversari avremmo affrontato.

    "L'obbiettivo principale è quello di sgomberare una pericolosa zona di Shavaldon per permettere la ricostruzione forestiera. I vostri avversari saranno composti interamente da slime di fuoco. è possibile ma sconsigliato l'uso di combattimento corpo a corpo, sebbene vi verranno fornite delle armi per tutta la durata della missione. Verrete trasportati al luogo della missione via aerea, per mezzo del bus armato che vi ha accompagnati fin'ora. Buona fortuna!"

    Da come era scritto, il messaggio sembrava essere stato scritto dalla signora Vermillion.

    Sarà occupata con faccende amministrative... chissà quanto lavoro richiede il sostenimento di tutte queste infrastrutture... non capirò mai tanta complessità. Piuttosto, ha detto che ci verranno fornite delle armi... mi chiedo cosa dovrei prendere. è chiaro che non potrò usare il mio potere... sebbene vorrei prendere una katana sarei troppo assente per combattere corpo a corpo contro tutti quegli slime... l'unica scelta possibile mi pare l'arco di corta gittata. D'altronde, la caccia mi ha permesso di non dover più nemmeno mirare per prendere il mio bersaglio, la cosa accadeva semplicemente d'istinto.

    Misi il modulo in tasca e mi feci strada verso l'armeria, sforzandomi in tutti i modi di non cadere per terra. Una volta arrivata, presi l'archetto e lo provai subito su un bersaglio di paglia posto fuori. Era molto piccolo rispetto a quello che usavo di solito ma più che sufficiente per tirarmi fuori da quella brutta situazione. Aveva i manichi di uno strano materiale nero, elastico quanto il legno. La corda invece era più rigida del normale, facendomi capire che quell'arco doveva essere usato per colpire bersagli molto vicini in modo da poter sfruttare la velocità con cui poteva scoccare una freccia. Dopo che tutti finimmo di scegliere le nostre armi, andai al punto dove di consueto era parcheggiato il bus.


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    Questo periodo sto venendo sopraffatta dal lavoro e non riesco più a dormire bene... il fatto di dover partecipare anche alle lezioni, esercitazioni e missioni non mi aiuta.

    Forse l'accademia non mi frusterà per la mancanza, ma guarda fin dove siamo arrivati noi, che ci offriamo volontari ogni volta... e guarda invece gli altri... specialmente il principe, non penso di averlo più rivisto dalla gita a Marinium... Perciò non posso permettermi di essere una semplice spettatrice e guardare gli altri fare progressi.

    Non che importi più, capirai a breve...


    Incrociai le braccia osservandola, per poi sospirare e guardare verso l'alto

    Comprendo... beh, vedi di riprenderti appena hai tempo possibile, come ho già detto, non fa bene.

    In ogni caso, mi limiterò a farvi da supporto...

    Sarai comunque più utile di chi non è presente, tranquilla.

    Poco dopo arrivò una ragazza, evidentemente più grande di noi che ci porse dei moduli nei quali era scritto l'obbiettivo e che avversari avremmo dovuto affrontare e così mi avvicinai per leggere attentamente di cosa si trattasse.

    "L'obbiettivo principale è quello di sgomberare una pericolosa zona di Shavaldon per permettere la ricostruzione forestiera. I vostri avversari saranno composti interamente da slime di fuoco. E' possibile ma sconsigliato l'uso di combattimento corpo a corpo, sebbene vi verranno fornite delle armi per tutta la durata della missione. Verrete trasportati al luogo della missione via aerea, per mezzo del bus armato che vi ha accompagnati fin'ora. Buona fortuna!"

    Nemmeno oggi c'è la docente? Dev'essere palloso essere un eroe e anche un professore, tra tutte le cose che vorrei fare da eroe, insegnare a dei ragazzini più deboli di me sarebbe l'ultima delle cose, poco ma sicuro, non sono fatto per spiegare, figuriamoci rendere le persone più capaci parlandogli. Però... a quanto pare potremmo utilizzare delle armi, diamine, voglio la mia katana! NON VEDO L'ORA!

    Alla notizia di poter utilizzare un'arma stavo fremendo, non vedevo l'ora, ero impaziente di ciò che mi aspettava e curioso di cosa avrebbero scelto le mie due compagne, una volta diretto a prendere l'arma che avevo intenzione di utilizzare mi avvicinai a Mei osservando la sua arma.

    Non male come scelta, anzi, se come hai detto vuoi avere una funzione da supporto penso sia la più adatta per il tuo ruolo, anche perché io con le armi a distanza non sono molto bravo, però so lanciare bene le cose, ma no... arco e freccia sono il mio incubo peggiore, invece tu Mitsuba che cosa hai scelto?

    E di scatto mi voltai verso Mitsuba, curioso anche della sua decisione.


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    Quando arrivai Mei mi fece un cenno con la testa al quale risposi accennando un piccolo sorriso, dopodiché Mei e Doc si misero a parlare. La classe non era enorme per cui involontariamente ascoltai la loro conversazione, effettivamente siamo sempre noi tre e a volta qualcun altro. Mi dispiaceva vedere Mei in quelle condizioni, non ci avevo stretto una grande amicizia ma ero comunque preoccupata. Poco dopo entrò una ragazza presumibilmente più grande di noi che ci diede dei fogli con scritto quello che avremmo dovuto fare stavolta "L'obbiettivo principale è quello di sgomberare una pericolosa zona di Shavaldon per permettere la ricostruzione forestiera. I vostri avversari saranno composti interamente da slime di fuoco. E' possibile ma sconsigliato l'uso di combattimento corpo a corpo, sebbene vi verranno fornite delle armi per tutta la durata della missione. Verrete trasportati al luogo della missione via aerea, per mezzo del bus armato che vi ha accompagnati fin'ora. Buona fortuna!". Ultimamente oltre ad essere pochi noi, nemmeno i professori si facevano vivi bah. Fortunatamente ci avevano fornito delle armi, Mei fu la prima a prendere qualcosa, un arco che testò. Non male come scelta, anzi, se come hai detto vuoi avere una funzione da supporto penso sia la più adatta per il tuo ruolo, anche perché io con le armi a distanza non sono molto bravo, però so lanciare bene le cose, ma no... arco e freccia sono il mio incubo peggiore, invece tu Mitsuba che cosa hai scelto? disse Doc, apparentemente molto esaltato. Mi girai verso dov'erano messe le armi, le osservai attentamente e presi una spada e un coltello solitamente mi allenavo con la spada, non ho una mira molto buona, e il coltello potrebbe essere utile nel caso mi dovessi trovare troppo vicina ad uno slime infilai il piccolo coltello in una parte della cintura che mi avrebbe permesso di abbassarmi e muovermi senza ferirmi da sola e replicai qualche movimento con la spada che avrei usato in combattimento, non usavo un'arma da un bel po', le mie abilità non erano delle migliori ma non avevo scelta. Doc aveva preso una katana, la scelta non mi sorprese più di tanto.
    Dato che erano presenti dei manichini per provare le armi decisi di testare quello che sapevo fare per non arrivare impreparata. Colpii un manichino, e nonostante il colpo fosse andato a segno non ero propriamente soddisfatta posso fare di più,e lo so provai un altro paio di volte, che schifo bisbigliai, l'ultima cosa che volevo essere era un peso come nelle altre missioni. Ero quasi più motivata del solito, mi girai guardando i miei compagni provare. Mei, nonostante le sue condizioni, se la cavava bene. Mi voltai verso Doc per vedere che stesse facendo. Mei, fu la prima a lasciare l'armeria e dirigersi al luogo del bus, dopo poco la seguii arrivando al solito posto da dove partivamo sempre.
     
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